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Appartamento via Cesare Battisti, Centro, Castiglione in Teverina
Appartamento via Cesare Battisti, Centro, Castiglione in Teverina Castiglione in Teverina, Via Cesare Battisti
83 000 €
692 € per m²
5-camera 120 m² 1 p

Zona centrale, appartamento con entrata indipendente su 2 livelli composto da piano terra ingresso, cucina, pranzo, bagno e camera. 1°piano 4 camere e bagno + 2 balconi. Garage di 40 mq ca. e piccolo scoperto sul retro e sul fronte. Termoautonomo a metano. Da ristrutturare.

Trilocale via Cesare Battisti, Bassano in Teverina
Trilocale via Cesare Battisti, Bassano in Teverina Bassano in Teverina, Via Cesare Battisti
42 000 €
420 € per m²
3-camera 100 m² 3/3 p

Bassano in Teverina - In zona tranquilla e vicina a tutti i servizi, proponiamo mansarda allo stato grezzo composta da ampio salone, cucina abitabile, due camere, bagno, ripostiglio e grande terrazza. impianti già predisposti. L'origine del paese è estremamente incerta. La terminazione del nome, derivante dal suffisso aggettivale latino -anus, riporta all'epoca romana e, unita alla radice del nome, ricorda il gentilizio (Bassus) di un personaggio che nella zona possedeva i latifondi: Bassus>Bassanus>Bassano. Il centro di Bassano in Teverina nasce su uno sperone tufaceo in posizione leggermente arretrata rispetto alla valle del Tevere, della quale sovrasta una parte. La sua posizione, nascosta dai poggi circostanti, non consente facilmente la visibilità di località confinanti come Mugnano, Attigliano, Chia e Bomarzo. Un sistema di avvistamento e di comunicazione doveva però esistere grazie ai poggi Sasso Quadro (m 324 s.l.m.) e Poggio Zucco (m 318 s.l.m.), collegati direttamente a Bassano attraverso antichi percorsi viari e sedi di antichi insediamenti, testimoniati da resti di edifici e di altre costruzioni. A valle del paese, a non molta distanza dal Tevere, si trova il lago di Vladimonio o lago Vadimone, localmente noto come il "Laghetto", descritto da Plinio il Giovane come "una ruota messa a giacere, con una circonferenza in tutto regolare, di colore più pallido, più verde e più intenso del marino". Oggi quasi del tutto interrato, è periodicamente alimentato da sorgenti sulfuree che vi riversano acque lattiginose, le quali, unitamente alla vegetazione palustre e ai depositi minerali, formano ammassi di una certa consistenza che devono aver suggerito l'idea delle "isole galleggianti" di cui scrissero alcuni autori latini. Ai tempi dei romani il lago, chiamato Lacus Vladimonis, oltre ad essere più ampio, era pure considerato sacro: in prossimità delle sue sponde gli Etruschi compivano riti e feste periodiche, mentre nelle sue acque i Romani immergevano le armi per renderle invitte. Sorto sulle ultime pendici dei monti Cimini, Bassano rappresentava un punto di passaggio obbligatorio lungo il percorso che da Soriano portava al Tevere ed esercitava anche un'importante funzione strategica sulla valle. Già abitato in epoca etrusca, venne abbandonato durante la dominazione dei Romani, che avevano conquistato tutta la zona circostante ed espugnato il territorio dopo due cruente battaglie: la prima nel 309 a.C., sotto la guida del console Quinto Fabio Rulliano e la seconda nel 283 a.C., con la quale sconfissero definitivamente gli Etruschi ed i Senoni, una popolazione di origine gallica che aveva precedentemente occupato il territorio. Secondo una leggenda, in quell'occasione le acque del fiume Tevere si tinsero di rosso e trasportarono con esse i cadaveri dei nemici fino a Roma, annunciando alla popolazione la vittoria. Una volta impossessatisi del luogo, i Romani, per consolidare l'acquisito dominio sulle genti etrusche e vigilare sulla navigazione tiberina, fondarono su queste colline un castrum, identificato col nome di Castrum Amerinum (si crede sia l'attuale Palazzolo di Vasanello), stando ad una carta topografica realizzata dalla famiglia Mattei nella seconda metà del XVII secolo. Il sito venne recuperato fra il IX e il X secolo quando, sotto la minaccia degli Ungari, tornò ad assumere importanza sia per la posizione facilmente difendibile che per la vicinanza con la via Amerina, strada romana in quei tempi ancora in uso.

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