Villa unifamiliare, buono stato, 800 m², Ghevio, Meina
IDEALMENTE TRASFORMABILE IN STRUTTURA RICETTIVA Immersa nel verde dell'Alto Vergante e con la più totale tranquillità, vendesi intera villa, al momento unifamiliare, di circa 800mq. La dimora, situata all'interno di un ampissimo parco privato di circa 25000mq, dispone di tre ali distinte, facilmente trasformabili in unità immobiliari indipendenti ma anche in BnB o agriturismo. Oltre al fabbricato principale, la proprietà è anche composta di una pertinenza indipendenti, numerosi posti auto, laghetto e terrazza sopraelevata, ideale per godere della vista sul Lago Maggiore. La proprietà dispone di un riscaldamento autonomo a pellet, serramenti in legno con doppio vetro, impianto di allarme e camino. Si tratta di un' ottima opportunità di investimento, sia per una seconda casa che come struttura ricettiva, data la presenza di ampi e pianeggianti spazi di giardino, e la posizione dell'immobile in zona collinare dell'Alto Vergante, a qualche minuti dall'uscite dell'Autostrada e vicina alle città di Arona e Borgomanero. Chiamaci per una visita! Agenzia Immobiliare Gruppo Edile di Arona Via Torino n. 8, 28041 Arona Vendita e affitto di edifici residenziali e commerciali, terreni, sia in Italia che all'estero. Ristrutturazioni, nuove costruzioni e lavori di tutti i tipi. Consulenze e house hunting in italiano, inglese, francese, spagnolo e russo. Meina (Mèina in piemontese e in lombardo) è un comune italiano di 2 371 abitanti della provincia di Novara in Piemonte. È situato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore alla foce del torrente Tiasca. Da Meina, in epoca romana, passava la via Severiana Augusta, strada romana consolare che congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbannus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore, e da qui al passo del Sempione (lat. Summo Plano). Situato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, Meina faceva parte sin dal Medioevo della Comunità del Vergante, avendo sottoscritto nel 1389, assieme al comune di Lesa, gli Statuti del Vergante approvati dall'Arcivescovo Antonio da Saluzzo. Il comune seguì quindi le vicende dapprima del Ducato di Milano e dei Borromeo, conti d'Arona, poi del Regno di Sardegna, infine del Regno d'Italia.