Terratetto unifamiliare via Frova 8, Centro, Premeno

Premeno, in centro storico, casa d'epoca su 3 piani, con accessi da Via Frova e Via Fonte, composta da: ingresso, cucina, soggiorno/pranzo con balcone, disimpegno, servizio, bagno, camera e balcone al piano terra; tre camere, di cui due con balcone, servizio al piano primo; due ampi locali ad uso cantina e piccola area cortilizia al piano seminterrato. Il collegamento dei piani avviene mediante scala interna. I pavimenti sono per la maggior parte in ceramica, i serramenti sono in PVC color bianco con vetro doppio ad eccezione di quelli delle due camere al piano primo in legno con vetro semplice. Le persiane sono parte in alluminio e parte in legno. I gradini della scala interna sono il pietra. La copertura del tetto è in pietra e la lattoneria in rame. Alcune finestre della zona giorno al piano terra e della zona notte al piano primo affacciano su incantevoli giardini privati. L'immobile affaccia a Nord sulla piazza Buon Tempo dove insistono alcuni parcheggi. Premeno dista 12 km. da Verbania e lo si raggiunge percorrendo una strada comoda e scorrevole. Si adagia in una conca assolata a 850 m.s.m., protetta a Nord dal Sasso Corbè (1072 mt.) e dal Pizzo D'Omo (1081 mt). A sud la collina di San Salvatore, con l'omonimo oratorio seicentesco, uno dei punti panoramici più decantati, offre un'incantevole veduta sul Lago Maggiore, selle isole del Golfo Borromeo e sull'imponente gruppo del Rosa. Premeno possiede gite svariate e comode. La rete dei sentieri è un intreccio di passeggiate attorno al Paese, mentre il suggestivo parco pubblico di Villa Bernocchi rappresenta una grandiosa cattedrale della vegetazione, ad accoglierci all'ingresso c'è un'annosa araucaria, poi lungo i viali è tutta una passerella di alberi secolari. Poco sopra, sulla destra, c'è il Tennis Club, una dei primissimi in Italia, essendo stato fondato alla fine dell'ottocento. Una strada scende dal Villaggio di Pian di Sole dopo aver toccato il belvedere di Tornicco con una sorgente che venne gustata anche da Garibaldi, salito lassù a spaziare nei magici dintorni, era il 6 giugno 1862.