Terratetto unifamiliare via Giovanni da Pisa 17, Torpignattara, Roma
Roma, Villa Certosa - Via San Giovanni da Pisa NUDA PROPRIETA' di un particolare immobile con ingresso indipendente composto da: quattro camere, cucina con abbaino, doppi servizi, ripostiglio e due ampi terrazzi sovrastanti ai quali si accede da scala esterna. L'immobile per la sua metratura si presta ad essere diviso in due unità immobiliari o anche modificato per renderlo più adatto alle esigenze personali. Impianto di riscaldamento autonomo. Affaccio esterno. Buone le condizioni esterne della costruzione. No spese condominiali. OTTIMO INVESTIMENTO. Classe G epi 175 Kwh/mqa € ******** Contattami per un appuntamento Se si guarda una pianta topografica del V Municipio, la zona denominata Villa Certosa (posta sulla destra di via Casilina, in posizione leggermente decentrata rispetto al cuore del territorio municipale) ci appare nella forma di un triangolo alquanto irregolare, i cui tre lati possono essere identificati con via Galeazzo Alessi, via Filarete e la ferrovia Roma Napoli, al di là della quale, nella direzione che guarda verso il Tuscolano, si estende la piccola stazione ferroviaria Casilina. Villa Certosa, che alle origini rappresentava un vero e proprio quartiere, è tagliata da un asse viario, via dei Savorgnan, che congiunge via Galeazzo Alessi con via degli Angeli; lungo tale asse, interrotto a metà da un piccolo slargo che rappresenta il cuore stesso del quartiere (Largo dei Savorgnan), si snodano, come tanti rami di un albero, alcune traversette: via Buratti, via Trebonio, via da Gozo, via Centogatti). A giudicare dalle tipologie edilizie, si direbbe che il tempo si sia fermato agli anni Cinquanta, all'epoca in cui, per andare al centro della città, si diceva ancora “devo andare a Roma“. Le casette, piccole e basse, circondate da giardinetti gradevoli ma non pretenziosi, sono state edificate, in massima parte, tra gli anni Venti e i Cinquanta. I loro costruttori furono, soprattutto, contadini provenienti dalla campagna romana e dalla Ciociaria che, sul finire dell'Ottocento e all'inizio del Novecento, lavoravano come braccianti o come stagionali nei terreni della nobiltà romana disseminati oltre le mura aureliane. Nella zona dove sorge Villa Certosa esisteva una tenuta della contessa Ojetti, i cui amministratori, agli inizi degli anni Venti, suddivisero in tanti piccolissimi lotti che vendettero proprio a quei contadini, i quali vi costruirono le loro povere case, con le loro mani e facendosi aiutare da familiari e conoscenti che praticavano l'arte della muratura. A quei contadini si aggiunsero, dopo alcuni anni, operai e artigiani che, per motivi politici o a causa della politica degli sventramenti decisi dal fascismo in alcuni quartieri del centro storico, si rifugiarono qui prendendo in affitto stanze o piccoli appartamentini, oppure comprando essi stessi dei lotti e costruendo altre piccole casette.
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