Casa colonica, ottimo stato, 600 m², Todi

Con vista panoramica sul centro storico di Todi, nel cuore dell'Umbria, casale con torre medievale del XIII secolo in vendita. La proprietà (oltre 600 mq), che vede conservate ed esaltate tutte le sue caratteristiche originali, grazie ad una ristrutturazione filologica, è unica nel suo genere e la pietra a vista perfettamente conservata in tutte le facciate è esaltata dal verde della natura circostante. L'edificio, parzialmente ristrutturato, si presta anche a essere diviso in varie unità abitative con spazi esterni indipendenti da destinare agli ospiti. Il terreno di 8,3 ha che circonda la casa è coperto di boschi con tartufaie e seminativi ed esiste già una piattaforma per la costruzione di una piscina panoramica. Questo casale è l'ideale per chi cerca un'oasi di pace e tranquillità non lontano da servizi, e dal centro di Todi non rinunciando al contatto con la natura incontaminata e alla assoluta riservatezza. I servizi sono disponibili nel vicino borgo medievale di Todi (circa 15') in auto, ma la vicinanza alla superstrada E45 (poco oltre Todi, circa 20' di auto) permette di raggiungere facilmente gran parte delle città dell'Umbria (Perugia, Assisi, Deruta, Spoleto) e Roma (2h di auto). DESCRIZIONE DEGLI EDIFICI L'ala principale del casale (340 mq) è disposta su due livelli, collegati internamente da una maestosa scala con gradini in travertino e ringhiera in ferro battuto: - Piano terra: ampio ingresso, camera con bagno en-suite, lavanderia, cantina e tre garage coperti (tutti collegati internamente all'abitazione); - Piano primo: doppio salone con camino originale, area relax, cucina abitabile, due camere matrimoniali, due bagni (uno per la zona giorno, uno per la zona notte) e ripostiglio. L'ala secondaria (220 mq) è stata costruita in epoca successiva, finendo per inglobare la torre del vecchio castello, ed è raggiungibile anche tramite una stanza a ponte dall'ala principale. Questa sezione è stata interamente consolidata ma lasciata in stato di grezzo edilizio, così che l'acquirente possa scegliere le finiture che preferisce in piena libertà. Il sapiente restauro operato dai proprietari ha saputo preservare e valorizzare le finiture più ricercate dell'edificio tra cui i muri in pietra a vista con angolari e decorazioni originali risalenti al medioevo, tetti interamente ristrutturati con travature in castagno e pianelle di recupero, pavimenti in cotto originali con pianelle 40 x 15 cm, infissi sempre in legno di castagno ma con doppi vetri isolanti per una migliore efficienza energetica, porte in legno massello di castagno (alcune originali, altre riproduzioni fedeli in tutto e per tutto), camini d'epoca in pietra lavorata e ringhiere in ferro battuto a mano. A questo si affianca poi la soluzione moderna del riscaldamento a pavimento con gestione indipendente di ben cinque zone, assistito da una stufa a pellet per eventuali esigenze aggiuntive. A corredo dell'edificio principale si trovano una rimessa con tettoia (40 mq), un bagno esterno di epoca medievale e una vasca di 8 m che veniva usata in tempi non troppo remoti dai contadini per lavare i panni. STORIA DELLA PROPRIETÀ La proprietà, in origine un castello del Duecento chiamato “Lo Scacciatoro”, ha subito nel corso dei secoli diverse trasformazioni. Alcuni dei proprietari furono sicuramente di nobile famiglia e lo si evince dalla scelta di materiali e finiture pregiate. La struttura ha un grande valore storico e culturale e la splendida torre (di cui rimane solo la base), era sicuramente molto più alta così da permettere l'avvistamento del nemico. La chiesa di cui rimangono invece solo alcune tracce, era situata accanto alla torre e dedicata alla Madonna delle Nevi poiché, secondo la leggenda, fu la prima nevicata dell'anno a indicare il luogo di costruzione della chiesa. L'intero complesso, di cui la chiesa era parte integrante, accolse per lungo tempo un convento gestito da frati agostiniani. Nel 1574 Pietro Camaiani, noto topografo incaricato di censire gli edifici religiosi del feudo, nel Dizionario Topografico Tudertino al v.151, vi fa espressamente rif